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Tra Diano Marina e Oneglia: i luoghi dei fratelli Novaro

di Maura Muratorio

Capo BertaAngiolo Silvio e Mario Novaro sono due figure emblematiche, non solo nel panorama letterario ligure nei primi decenni del ‘900, ma anche in quello nazionale.

Poeta essenzialmente lirico Angiolo Silvio, noto al grande pubblico per le delicate poesie per l’infanzia; divulgatore di raffinata cultura, oltre che poeta di profonda ispirazione, Mario che con la rivista “La Riviera Ligure” aiutò la cultura locale a rinnovarsi e sprovincializzarsi, offrendo a tanti autori, destinati a diventare famosi, la possibilità di esprimersi pienamente.

Entrambi tuttavia non dimenticarono la proficua attività di industriali dell’olio con la loro ditta “Sasso” che portarono a grande notorietà e prestigio, per cui costituiscono un mirabile esempio di mecenatismo illuminato.

Da Diano Marina, cittadina nella quale entrambi sono nati si possono scegliere due diversi itinerari: a piedi lungo la strada che costeggia il mare o in auto inerpicandosi lungo i tornanti del Capo Berta. Lungo entrambi, verso Diano Marina, oltre a centenari oliveti, si incontra una vegetazione spontanea, tipicamente mediterranea, con pini di aleppo, cisti, ginestre e timo.

Sul versante verso Imperia la costruzione di eleganti ville da parte della ricca borghesia nei primi decenni del ‘900 ha determinato l’inserimento di molte specie esotiche secondo un modello di giardino mediterraneo ispirato all’esempio di Thomas Hanbury, che, nella seconda metà del XIX secolo, aveva creato il celebre giardino alla Mortola, vicino a Ventimiglia.

Già in vista di Imperia, inerpicate sui pendii di Capo Berta, si trovano la Villa Rossa, dimora di Angiolo Silvio, e a poche decine di metri quella Gialla, residenza di Mario.

L’abitato di Imperia si presenta, giungendo a piedi, direttamente con la spianata di Borgo Peri, un tempo rione di pescatori, demolito nel 1891; interessanti sono la chiesetta di Nostra Signora di Loreto, databile alla metà del XVI secolo, e il lungomare con begli esemplari di palma Washingtonia che danno al luogo un vago sapore californiano.

Giungendo in auto, al termine della discesa di Capo Berta, Borgo Peri è facilmente raggiungibile svoltando a sinistra nella zona del mercato e poi ancora a sinistra immettendosi in Via De Geneys.

La Riviera LigureSuperato l’edificio che ospita la Capitaneria, si costeggia il porto lungo la Calata G. B. Cuneo dai  aratteristici portici che ospitano ristoranti, pescherie, nonché ogni pomeriggio un’asta del pesce che richiama un folto pubblico di commercianti e curiosi.

A metà della calata si eleva la casa natale di Andrea Doria, importante ammiraglio e uomo politico del XIV secolo, al quale si deve anche il nome della specialità gastronomica di Oneglia: la pizza all’Andrea. Nel palazzo furono ospitati nel 1538 Papa Paolo III Farnese e Carlo V che, insieme ad Andrea Doria, stavano tornando da Nizza.

Subito dopo l’edificio, si svolta a destra e lungo uno stretto vicolo si arriva in piazza San Giovanni dove sorge la chiesa principale di Oneglia, costruita nel 1742; l’interno, suddiviso in tre navate, è molto ricco nelle decorazioni a stucco e presenta una serie di tele di artisti locali, oltre ad un tabernacolo del 1516 murato nella parete del presbiterio ed attribuito ai Gaggini.

Da piazza San Giovanni, dove su una parete di un caseggiato è stata dipinta una veduta di Oneglia del 1682, ritorniamo brevemente sui nostri passi e di fronte al mercato coperto imbocchiamo Via Costanzo, tipico carrugio dei centri storici del Ponente, che ci permette di raggiungere Piazza De Amicis così chiamata in onore di un altro personaggio importante nato ad Oneglia. La zona rappresentava certamente il cuore del potere politico della dinastia dei Doria con il castello costruito nel 1488 da Domenico Doria. Oggi, in piazza De Amicis, si trova il Tribunale progettato dall’ingegner Angelo Berio nel 1892.

Proseguendo oltre la piazza si raggiunge la zona industriale con il Pastificio Agnesi e con l’ex Oleificio Sasso dei fratelli Novaro. Quest’edificio fu costruito nel 1923 dall’architetto Alfonso Sholl, secondo i canoni dello stile razionalista allora in auge. Qui lavorarono i fratelli Novaro: Angiolo Silvio assaggiando gli oli, di cui era un grande esperto, e Mario dedicandosi alla commercializzazione ed alla promozione con l’aiuto della rivista “La Riviera Ligure”, uno dei primi esempi di sinergia tra economia e cultura.

(Riproduzione vietata)

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